Al di là delle fazioni, e-reader e libri convivono in sinergia. L’intervista con Francesca Noia di Edigita.
Libri di carta contro e-reader? La situazione in Italia è in realtà meno radicale di come la dipingono i social network, ed è fatta di lettori che restano aperti alle potenzialità delle nuove tecnologie.
Ne abbiamo parlato con Francesca Noia di Edigita, la prima piattaforma digitale italiana dedicata esclusivamente alla distribuzione degli e-book.
Soprattutto sui social, sembra che noi italiani siamo sempre e solo per i #libridicarta. È proprio così? Siamo davvero un mercato così diverso da quello straniero?
Questa diffidenza esiste in tutto il mondo, ma da noi come all’estero sempre più persone si stanno rendendo conto che gli ebook sono comodi, permettono di leggere agilmente in vacanza o in viaggio. Ovvio, ci sono gli affezionati della carta e che non leggeranno mai in digitale, da noi come all’estero, ma la verità è che chi è passato agli e-reader non ha abbandonato la stampa. Semplicemente ci sono libri che in digitale hanno un valore in più: pensiamo alla saggistica, per esempio!
Da anni ormai sono entrati nel mondo dei lettori i nativi digitali, generazioni nate interagendo con tablet e smartphone. Su che supporto leggono?
Dunque, questa non è un’informazione di prima mano, ma riporto quanto ci riferiscono gli Editori e i Librai. I nativi digitali leggono in digitale, semplice. Questo per tanti motivi: perché un testo cartaceo è più difficile da reperire, oppure perché non riescono ad aspettare nemmeno un istante dal lancio del libro. In realtà credo che il motivo principale sia che non percepiscono così tanta differenza tra carta e ebook: per loro l’importante è leggere. Ma non è raro che acquistino il libro cartaceo per la collezione e l’ebook per la lettura.
E gli Editori, come stanno andando sul versante digitalizzazione? Siamo indietro o al passo con i tempi in Italia?
Indietrissimo e avantissimo allo stesso tempo. In Italia abbiamo Editori ipertecnologici che stanno puntando molto sul digital, e altri che invece si rifiutano di fare questo passo. E non è questione di tipo di Editore: capita che casi similissimi adottino politiche completamente diverse, e viceversa.