Nella seconda parte dell’intervista a Francesca Noia di Edigita parliamo del mercato italiano e del confronto con quello straniero
La scorsa settimana abbiamo parlato degli ebook in Italia da un punto di vista quasi socio-culturale. Ora è arrivato il momento di scendere più nel dettaglio, per cui proseguiamo la nostra chiacchierata con Francesca Noia di Edigita, la prima piattaforma digitale italiana dedicata esclusivamente alla distribuzione degli e-book.
Tiriamo un po’ le somme. Come sta andando il mercato degli ebook in Italia?
Sta andando abbastanza bene, direi. A oggi, nel 2018, abbiamo registrato un +5% nelle vendite di libri digitali, ma il dato più interessante non è questo. La crescita è effettivamente questa se consideriamo la narrativa (che rappresenta il 70% del mercato), ma se guardiamo alla saggistica e ai libri professionali diventa addirittura un +15%. Questa è la porzione di mercato che cresce di più: avere la possibilità di consultare questi testi in digitale è un valore aggiunto. Pensate la comodità della funzione “cerca” su un saggio!
E all’estero? Come si pone il mercato italiano di ebook rispetto a quello straniero?
Premettiamo che il mercato di lingua inglese non è paragonabile a nessun altro, quindi tralasciamo gli ebook inglesi e americani. Se guardiamo al resto d’Europa, invece, siamo allineati. Quello che è cresciuto di più è stato quello spagnolo, perché sta aprendo al Sudamerica, ma il mercato italiano è cresciuto comunque di più. La Germania è stabile, mentre il fanalino di coda è costituito dalla Francia, ma forse per scarso interesse da parte degli Editori. Non è comunque un paragone facile da fare.
Perché? Non si tratta di confronti tra vendite?
Be’, innanzitutto parliamo di mercati che hanno una composizione estremamente diversa da quella italiana, sia per base di lettori sia per altri fattori. Un’altra differenza importante è che all’estero hanno preso piede i modelli di subscription [Si paga un canone per avere una banca di ebook a disposizione, NdR], mentre da noi si acquistano i testi singolarmente, come fosse un libro cartaceo. Quindi all’estero si ragiona in generale in termini di earning, in Italia invece in termini di fatturato.